Tutte le glorie al Maestro Divino e al Signore Supremo Sri Krishna Chaitanya
LA DOMANDA
yac chrotavyam atho japyam
yat karttavyam nrbhih prabho
smarttavyam bhajaniyam va
bruhi yad va viparyyayam
(Srimad-Bhagavatam 1.19.38)
Il re Pariksit chiese: “Stiamo utilizzando i nostri sensi in questo piano, ma quale sarà la cosa più benefica per noi? Riceviamo cose da fuori per rispondere alle domande del nostro sé interiore, ma qual è il modo migliore per utilizzare i nostri sensi? Di quali cose dovremmo imbevere, arricchire il nostro sé nel nostro migliore interesse? Accettiamo continuamente cose dall’ambiente esterno per il nostro interesse interiore. Adesso come dovremmo utilizzare i nostri sensi, il canale della nostra conoscenza, così che soddisfino al meglio il nostro interesse interiore?”
Pariksit Maharaj pose questa domanda a Sukadeva, e Sukadeva l’accettò dicendo:
variyan esa te prasnah
krto loka-hitam nrpa
atmavit-sammatah pumsam
srotavyadisu yah parah
(Srimad-Bhagavatam 2.1.1)
“Sì, questa è una domanda reale perché sono presenti due segni inerenti alla ricerca. Prima di tutto, è una domanda generale: trovare la soluzione è necessario per ciascuno di noi, e la risposta ci aiuterà tutti. In secondo luogo, anche colui che ha già una conoscenza appropriata del suo sé, accetterà questa domanda come estremamente rilevante. Per cui una prima sanzione viene dal reame soggettivo, e un’altra sanzione viene dal fatto che questa domanda è benefica per il pubblico in generale. Domande del genere sono vere domande di interesse universale, la cui soluzione aiuterà ciascun inquirente, e non con una soluzione solamente parziale o provinciale, ma con la soluzione assoluta che aiuterà a risolvere il problema del tutto. Questa è la domanda che dovrebbe essere chiesta da tutti in questo mondo. Per cui, sì, la tua domanda è autentica. Non risolverà solo il tuo problema, ma darà una soluzione generale al problema comune del mondo intero. Questa è la domanda da risolvere, l’unica domanda. La popolazione in generale non ha alcuna conoscenza perfetta, per cui non sa come stanno le cose, e dunque il loro indagare può essere errato. Una persona può quindi concludere che il pubblico è sempre in errore. Dal momento che le masse sono ignoranti, le loro domande possono non essere appropriate. La richiesta della maggioranza può essere erronea. Non si può affermare che vox populi sia vox dei.”
Per cui è necessario che ci sia una purezza intrinseca nella domanda. Quindi Sukadeva afferma che anche coloro che capiscono davvero la propria posizione accetteranno e daranno la loro sanzione a questa domanda su qual è il nostro più grande beneficio e in che modo possiamo utilizzare i nostri sensi per estrarre la conoscenza dall’ambiente in modo che possa aiutarci al meglio. La risposta discende dal piano più elevato, dove la conoscenza è senza difetto. Le anime posizionate in quel piano, che sono infallibili, daranno la loro sanzione a questa domanda rilevante.
Sukadeva continuò: “Così, da entrambi i lati, dall’alto e dal basso, accetteranno la tua domanda come rilevante. Mi accingo a rispondere. Tu cerca di ascoltare con perfetta attenzione.”
srotavyadini rajendra
nrnam santi sahasrasah
apasyatam atma-tattvam
grhesu grha-medhinam
(Srimad-Bhagavatam 2.1.2)
“Oh Re, non c’è fine al modo nel quale possiamo utilizzare i nostri sensi. Ci sono migliaia di occupazioni con le quali tutti i sensi sono tenuti occupati così che non trovano il tempo per riposare. Per lo più sono impegnati nel servire coloro che non conoscono la reale necessità del vero sé. Coloro che non conoscono il loro bisogno e la loro casa stanno viaggiando in una terra straniera lavorando senza fine per cercare di soddisfare la loro curiosità. Non esiste una diagnosi appropriata ma loro sono molto impegnati nella terapia: questa è la situazione che si trova nel mondo. Ma l’auto-realzzazione, atma-tattvam, è qualcosa di estremamente importante.”
Colui che ha una giusta, normale comprensione, accetterà quindi la necessità della verità rivelata. La verità rivelata non si fonda sulla considerazione della maggioranza dei pensatori anormali. Srauta-pantha significa verità rivelata, ed essa deve venire dal reame perfetto: da Dio stesso. Per cui qui viene stabilita la necessità indispensabile di srauta-pantha, il metodo della rivelazione. Deve venire dal reame perfetto, da sarvajna, dal quartiere dell’onniscienza. Vediamo che coloro che sono inconsapevoli del loro reale interesse sono impegnati in migliaia di occupazioni. Sono molto impegnati, ma impegnati per nulla. Che cosa osserviamo se ci guardiamo intorno?
nidraya hriyate naktam
vyavayena ca va vayah
diva carthehaya rajan
kutumba-bharanena va
(Srimad-Bhagavatam 2.1.3)
“Di notte vediamo due cose: o si dorme o si gioca con le donne. E il giorno è speso in cerca di denaro o servendo i parenti.”
dehapatya-kalatradisv
atma-sainyesv asatsv api
tesam pramatto nidhanam
pasyann api na pasyati
(Srimad-Bhagavatam 2.1.4)
“In questo mondo tendiamo a raggrupparci con coloro che possiamo sfruttare. Siamo circondati da coloro che ci forniscono il godimento dei nostri sensi, il piacere dei sensi. Siamo così occupati in questo tipo di falso dovere che non abbiamo tempo libero per accorgerci che la morte si avvicina sempre di più. Vediamo, ma non vediamo. E’ una cosa semplice: ognuno sta andando nelle fauci della morte con lo spirito: “Vedo, ma ancora non riesco a vedere. Non mi interessa di vedere e così non vedo. Questa è la posizione in cui mi trovo ora. Il pericolo, il pericolo finale si sta avvicinando e io dormo. Non mi interessa di occuparmi del dovere più grande”. Che cosa può essere più assurdo di questo?”
Il Re Pariksit aveva solo sette giorni ancora da vivere ma Sukadeva gli disse: “Tu dici di non avere tempo, solo sette giorni. Ma ciò non importa affatto. Sette giorni sono un tempo sufficiente, la sola cosa necessaria è la tua totale attenzione per la soluzione. Un solo momento è sufficiente. Ci sono così tanti alberi, montagne e colline, che vivono anni e anni, ere dopo ere, ma senza alcun beneficio. Per cui qual è la necessità di una vita così lunga? Non è una questione di longevità o una questione di tempo, ma ciò che è necessario è l’attenzione verso il proprio sé: “Chi sono e che cosa è mio?” Con questo tipo di attitudine l’attenzione sarà condotta al nostro reale interesse. Questo è il fattore principale, non la questione del tempo. C’è tempo a sufficienza”.
Per cui sette giorni sono sufficienti, ma la necessità specifica è scoprire come la nostra attenzione può essere attratta verso la Realtà. Quando questo sarà scoperto, allora e lì il nostro reale interesse sarà soddisfatto. E questo è possibile solo attraverso sadhu-sanga, l’associazione delle anime più elevate ed altamente realizzate”.
khatvango nama rajarsir
jnatveyattam ihayusah
muhurttat sarvvam utsrjya
gatavan abhayam harim
(Srimad-Bhagavatam 2.1.13)
Nella storia troviamo un precedente in Maharaj Khatvanga. Egli aveva un solo momento da vivere rimasto ma si impegnò così perfettamente che diede se stesso per sempre al Signore. Senza alcuna riserva si arrese ai piedi del Signore ed ottenne il fine desiderato. Ottenne Hari. E chi è Hari? Abhayam: quando otteniamo Lui, tutte le apprensioni, tutta la paura per tutto ciò che è indesiderabile svanisce per sempre. Questo è il significato di ‘Hari’. ‘Hari’ significa saccidananda: esistenza eterna, coscienza perfetta e anche la soddisfazione della vita nella gioia estatica. Maharaj Khatvanga raggiunse tutto ciò in un istante!
sarvva-dharmman parityajya, mam ekam saranam vraja
(Bg. 18.66)
Per cui il problema è: come possiamo arrenderci, abbandonare la nostra attrazione mondana e la nostra ignoranza nei confronti del nostro interesse? Come possiamo saltare nel Bene Assoluto, l’oceano del nostro reale interesse? Questo è il problema e le nostre domande dovrebbero avere questo carattere generale. C’è solo quest’unica domanda.
E’ ammesso da tutti che chiunque desidera la massima felicità, sia egli una pietra, un albero, o qualunque specie fino ai semidei, i rishi e i muni. La felicità è l’unica cosa alla quale aspirare. Allora, come ottenerla? Che cosa e chi è il Signore? Questo deve essere discusso e compreso. Chi è Lui? Chi sono io? Qual è il mio fine? Come posso raggiungere l’obiettivo? Qual è la destinazione e come raggiungerla? Sambhanda, prayojana e abhidheya. Sotto queste tre linee guida le Scritture vediche hanno discusso l’intero problema. Chi sono? Dove sono? E quindi: qual è il miglior beneficio per me e come posso ottenerlo?
La relazione divina, la pratica (il metodo) e l’obiettivo (sambandha, abhidheya e prayojana) tutto deve essere discusso nell’ambito di queste tre linee guida.
Questa è la domanda generale. E’ la domanda di tutti. Non è nulla di parziale e non ha niente a che vedere con alcun interesse settario o provinciale, o alcunché del genere. Nessuna di queste cose può andare contro questa campagna della Gaudiya Math. Mahaprabhu cominciò la Sua campagna contro Maya (il fraintendimento) e, per la sezione cosciente, sana, questa è la domanda di carattere davvero generale nel mondo. Lo standard non è con i malati, ma con la sezione sana; tutti loro accoglieranno il movimento che fu inaugurato da Swami Maharaj in tutto il globo. Il nostro Guru Maharaj cominciò quel tentativo d’attacco a Maya, l’energia illusoria, e cercò di devastarla e schiacciarla. Questo è Kirttana, questa è predica. Questo è Harinama, e Mahaprabhu venne qui con questo:
“Non volare via, non scappare per paura di Maya, del fraintendimanto. In ultimo è fraintendimento, ma tu vuoi la Realtà, per cui perché dovresti avere paura? La tua base è reale, tu appoggi su una realtà fondamentale per cui non dovresti avere paura e correre nella giungla o in un caverna. Persino là, avrai sempre paura che maya entri. Quello non è essere un coraggioso soldato del gruppo di sankirttanche spavaldamente erra nel mondo in lungo e in largo cantando di Krishna, della verità! Verità! Fai questo lavoro missionario e maya non si avventurerà ad approcciarti, perché maya è fraintendimento. Ripetendo la tua coscienza di Krishna ad altri genererai una coscienza veritiera. Con l’aiuto della coscienza di Krishna sarai in grado di liberarti di tutto ciò che è infetto, diffondendo e distribuendo sostanze disinfettanti. Quello sarà il tuo dovere. Sii un agente della sezione di disinfestazione che spruzza la medicina intorno per disinfettare l’area infetta. Sii un tale agente ed elimina l’infezione tutto intorno. Se tu procedi in questa maniera, l’infezione non può toccarti. Dal momento che tu stai distribuendo il disinfettante tutto intorno a te, l’infezione non può venire ad attaccarti, e allo stesso tempo anche altri saranno salvati”.
Esiste una sola necessità: la necessità di diffondere la coscienza di Krishna. E il nostro obbiettivo è Prema (Amore per Dio). Prema significa acquisire sempre più una tendenza energetica per diffondere livelli sempre più elevati di coscienza di Krishna. Dasa ‘kari’ vetana more deha prema-dhana: Prema ci aiuterà ad impegnarci più intensamente nel servizio: servire, e ottenere la remunerazione di Prema. La natura di Prema è tale che ci ecciterà sempre più al servizio. Si muoverà in modo circolare: ciò che riceveremo come remunerazione sarà la tendenza a produrre più servizio per l’oggetto della nostra adorazione. Quello è Prema. Prema non è una cosa separata dal servizio, ma ci aiuterà sempre più verso il servizio. Per cui è continuo, è dinamico. Non è che: “Ho ottenuto Prema, ora sono come un re e ne godrò; ora non c’è più alcuna necessità di servizio”. Uno stadio del genere non arriverà mai, anzi: Prema promuoverà la velocità e la qualità del servizio. L’amore ci spingerà sempre più verso il servizio dell’oggetto del nostro amore. Per cui il servizio acquisirà Prema, e Prema ci indurrà a servire. Questo è l’obbiettivo della nostra vita.
Traduzione: Krishna kanta devi dasi |