Perché sono venuto in occidente? Molte volte ci penso. I devoti hanno speso molti soldi per organizzare questo giro del mondo. Non so di preciso quanto hanno speso ma penso che per me sia davvero troppo. Ad ogni modo io devo dare qualcosa ai miei amici, ai miei confratelli, ai devoti e a tutti i sinceri ricercatori. Devo dare qualcosa, ma cosa posso dare? Posso dare solo una connessione, e all’occasione posso rettificare. Se qualcuno ha delle domande, o se qualcuno ha una deficienza o dei dubbi sulla coscienza di Krishna, posso provare a rimuoverli. Proverò a dargli nutrimento, e così anch’io riceverò misericordia da loro; questa è la mia ricchezza ed è per questo che sono venuto da Nabadwip.
So qual è la posizione di Guru. Guru non è laghu, leggero. Il Guru non ha mai una posizione leggera. Ma io sono minuscolo, e un’anima condizionata, dunque in che modo posso dare consigli agli altri? Comunque è per la mia buona fortuna che ho questo tipo di seva, servizio. È un seva molto duro, ed è davvero molto difficile portarlo avanti. È difficile in questo senso: primo, bisogna prevenire gli attacchi dell’ego. L’ego è davvero una brutta cosa per i praticanti. Nelle scritture troviamo:
ahankara-nivrttanam
kesavo nahi duragah
ahankara-yutanam hi
madhye parvvata-rasayah (Brahma-vaivartta Purana)
La posizione di Krishna è quella di essere molto vicino e caro a ciascuno di noi, ma come mai non sentiamo la sua presenza dentro il nostro cuore? Quale è la causa? Dobbiamo provare a cercare questa causa. Noi abbiamo ricevuto l’Harinama Mahamantra da un grande Guru, ma quali reali progressi stiamo facendo? È necessario considerare questo.
Uno scolaro riceve ogni mese una pagella che mostra i suoi progressi; similmente, ogni giorno passano ventiquattro ore, ma qual è il nostro risultato nella “Coscienza di Krishna”? Questo dovremmo cercare di capire. Noi abbiamo grandi Guru, Srila Guru Maharaj e Srila Swami Maharaj; essi sono Guru mondiali e noi abbiamo ottenuto una connessione con loro. Siamo senza dubbio molto fortunati, ma che seme ci hanno dato? Lo abbiamo piantato in maniera appropriata o no? Sta mostrando la sua forma e la sua gloria o no? E’ presente nel nostro cuore, ma è necessario realizzare quanto si sta dispiegando. Possiamo dire che questo è un tipo di auto-realizzazione.
Incontrarci qui significa ricordare Srila Guru Maharaj e Srila Swami Maharaj, e avere inoltre la possibilità di discutere insieme su quanto progresso abbiamo fatto nella linea della coscienza di Krishna. Se non siamo progrediti molto, quale è la deficienza? È necessario saperlo. Le scritture dicono che Krishna vive dentro il cuore di ogni essere e in tutto l’ambiente. Dicono anche che è possibile vedere Krishna; Egli è presente ovunque. Ma perché non possiamo vedere sempre la Sua presenza nel nostro cuore? Una grande ostruzione nel vedere Krishna è l’ego. Noi abbiamo la libertà; tutti hanno libertà e attraverso di essa l’ego cresce. In un certo senso la libertà è veramente preziosa. Farò un esempio: io sono libero di usare la lingua ed essa può assaggiare molte cose prelibate. Posso assaporare molti tipi di opulenta prasada come dolci o miele. Ma è anche nella libertà della mia lingua gustare sempre cose amare. Krishna ci ha dato la lingua e tutti i sensi per servire Lui, ma al momento non li stiamo usando per questo scopo. Siamo desiderosi di fare di noi stessi dei pilastri di ego, e così ci impediamo di fare progressi. E’ necessario rimuovere l’ego che si frappone tra noi e Krishna. L’ego si frappone e lavora in modo molto negativo. Dobbiamo rimuoverlo. Ma cosa significa “Ego”? Cos’è ciò di cui ogni persona ha bisogno? Ognuno ha bisogno di una posizione, possiamo vederlo in ogni situazione. Quindi è necessario capire quale è la nostra vera posizione, altrimenti non possiamo capire la coscienza di Krishna. Se un tale quesito non sorge nel nostro interno non è possibile essere coscienti di Krishna.
Mahaprabhu è Egli stesso Sri Sri Radha-Krishna, e cosa ha detto? Egli apparve in questo piano mondano senza dubbio per il nostro supremo beneficio, ma era anche interessato a gustare il Supremo Sentimento Devozionale. Egli volle sperimentare in quale modo avviene il gioco tra Krishna e i Suoi devoti.
sei radhara bhava lana chaitanyavatara
yuga-dharmma nama-prema kaila paracara (Chaitanya-charitamrta Adi-lila 4.220)
Krishna è meraviglioso, “La Meravigliosa Realtà”. Questa è la forma di Krishna. La sua bellezza è tale che nessun’altra incarnazione può competere con Lui.
Krishna gioca con le gopi, e lì tutto automaticamente serve l’intero ambiente. Lì il gioco di Krishna continua come le onde nell’oceano. Piena gioia e piena felicità sono presenti. C’è pienezza di Amore Divino, estasi e nettare. Nel lila di Krishna queste onde giocano sempre. Krishna vive con anime talmente amorevoli che cercano sempre di servirLo in tutti i modi e con tutta la loro energia. La concezione di Krishna è teistica a tutti gli effetti, e tutti usano la loro piena energia per servirLo, giocando con Lui all’interno dei quattro tipi di rasa.
Qualcuno sente: “Io sono il servitore dei servitori del servitore di Krishna”. Qualcun’altro sente: “Krishna è mio amico, io e Lui siamo pari e giocheremo insieme nel campo da gioco”. Queste persone si uniranno in gruppo e andranno a prendere Krishna a casa Sua per andare nei prati o nelle caverne. Hanno la forma di pastorelli e giocano con Krishna in molti modi. Altri pensano: “Krishna è mio figlio”, e mostrano molto affetto nell’umore del vatsalya-rasa. Altri sono nel rasa Supremo, madhura-rasa: l’estatica Divina relazione coniugale e di amanti. Krishna non è nato dal grembo di altre donne ma ognuna di loro pensa: “Krishna è mio figlio”. Persino le mucche pensano: “Krishna è mio figlio!” Nello Srimad-Bhagavatam possiamo vedere che tutti i rasa sono vissuti in modo molto estatico e gioioso a Vrindavana. L’Amore Divino là, gioca sempre.
Krishna suona il Suo flauto e tutti sono in contatto con Lui attraverso quel suono. Quando Krishna suona il Suo flauto, madre Yashoda e altre donne che hanno per Lui un sentimento materno, pensano: “Krishna è affamato. Vuole mangiare qualcosa”. E i pastorelli amici di Krishna, pensano: “Oh, Krishna vuole giocare con noi, andiamo subito! Krishna sta suonando il flauto per chiamarci”. In questo modo il flauto mantiene sempre il contatto con l’intero ambiente. Se improvvisamente il suono del Suo flauto trabocca ed esce da quel piano e si espande dappertutto, tutti rimangono perplessi, come Brahma, che pensa: “Questo suono non è mio! Io sono il creatore dell’intero universo ma questo suono non proviene da me! Da dove proviene?” Anantadeva ha la forma di un serpente, e sulla sua testa si reggono tutti i pianeti. È descritto che tutto questo è sorretto dalla sua testa, ma persino questo gigantesco Anantadeva, quando udì l’inondazione di questo Suono Divino, rimase perplesso. L’intero universo rimase perplesso cercando di capire da dove potesse provenire quel suono. E non solo il nostro universo ma tutti gli universi. Questo suono arriva certe volte ad altri universi proprio come un lampo che attraversa il cielo illuminandolo per un attimo. Ma Krishna sta solo giocando, Egli non sa e non ha tempo di sapere chi sia Egli stesso. È sempre intossicato dall’amore dei devoti e in modo amoroso gioca sempre a Vraja-dhama, Vrindavana. Questa è la sua posizione. Atulya-madhura-prema-mandita-priya-mandalah.
Nella Sua terra trascendentale il servizio continua sempre, e noi abbiamo una connessione con quella linea. Srila Guru Maharaj ci dà un esempio molto bello su come noi siamo connessi a quel mondo: la nostra connessione avviene attraverso un sistema telescopico. Noi non possiamo vedere quante stelle e pianeti ci sono nel cielo, non possiamo vederle tutte né durante il giorno né di notte, ma attraverso un telescopio possiamo vederne molte e un telescopio più potente può mostrarcene ancora di più. La conoscenza trascendentale discende fino a noi attraverso il sistema telescopico della Guru-parampara (successione di maestri). In realtà quel piano è la nostra casa, è là che troviamo rifugio, ma possiamo accedervi solo attraverso il servizio e desiderandolo ardentemente. Solo con spirito di servizio e con intensa brama possiamo entrare in quel piano. E quel piano è trascendentale e infinito. Krishna può apparire in qualunque luogo in ogni momento. Ciò è possibile per la Sua volontà. Su questo noi non abbiamo nessun controllo. Se una formica corre sul pavimento di fronte a me, non sa che io sono seduto lì, ma se io la tocco, essa può avvertire: “Qualcosa mi sta toccando.” Ma questo tocco dipende dal mio volere, non dal suo. Io posso ritirare il mio dito e la formica non sentirà più niente. In modo simile la conoscenza trascendentale scende in questo piano mondano; ma tutto dipende dalla volontà di quel mondo infinito. Avete letto in uno dei libri di Srila Guru Maharaj che qualcuno gli chiese: “Se il finito può capire l’Infinito come può Egli essere Infinito?” Ma Srila Guru Maharaj rispose: “Se l’Infinito non può farSi conoscere dal finito allora non è più Infinito!” L’Infinito ha diritto assoluto di fare qualunque cosa, quindi può anche decidere di mostrarSi. Noi possiamo essere davvero anime minuscole ma Egli può mostrarSi a noi. Tuttavia questo dipende dalla Sua volontà, e noi dobbiamo cercare di attrarre il Suo volere. Il Suo ‘volere’ significa la Sua misericordia. Noi possiamo solo cercare di attrarre la Sua misericordia, altrimenti non è possibile. Non possiamo andare direttamente dal Re. Se vogliamo andare dal Re dobbiamo fare domanda di udienza e palesare la nostra identità e i nostri desideri. La nostra richiesta verrà accolta da un funzionario, poi verrà passata ad un’altro e poi ad un’altro ancora. In questo modo la nostra identità verrà conosciuta e solo quando la nostra petizione verrà approvata potremo incontrare il Re. Questo è il procedimento da seguire non solo se vogliamo incontrare il Re, ma si applica ovunque. Anche se vogliamo incontrare il Primo Ministro o chiunque detenga una certa posizione. Similmente, se vogliamo partecipare alla coscienza di Krishna, è necessario seguire un percorso appropriato. Srila Guru Maharaj usava chiamarlo “il canale appropriato”. Se noi percorriamo il giusto canale, facilmente raggiungeremo il mondo trascendentale, e così saremo in grado di capire cosa sta accadendo là. Da qui non possiamo capirlo, ma il mondo trascendentale può apparire nel nostro cuore. In che modo otterremo realmente la Coscienza di Krishna?
atah sri-krsna-namadi
na bhaved grahyam indriyaih
sevonmukhe hi jihvadau
svayam eva sphuraty adah
Non possiamo cantare il puro Krishna-nama, quindi in che modo canteremo? Le scritture e i santi dicono che Krishna-nama e Krishna sono non-differenti, il Suo corpo è un corpo trascendentale, il Suo campo di gioco è un campo di gioco trascendentale e quando Egli appare in forma di Harinama (Santo Nome), anche questa forma deve essere trascendentale. Dunque come è possibile, con questa lingua mondana, cantare l’Hare-Krishna Mahamantra? Na bhaved grahyam indriyaih. Indriya significa i sensi: la lingua, gli occhi, le orecchie, il naso e la pelle. Noi abbiamo questi cinque organi di senso, e attraverso questi possiamo percepire le diverse sensazioni. Ma i nostri sensi sono sensi mondani, dunque in che modo dovremmo cantare e sentire il trascendentale Harinama? Non è possibile attraverso nessuna cosa mondana, ma se otteniamo il seme trascendentale dell’Harinama e se lo piantiamo e lo nutriamo in modo appropriato, allora apparirà nel nostro cuore. Quando Egli apparirà io potrò vederLo solo attraverso i sensi trascendentali, quindi i miei sensi saranno trasformati in questo modo, e attraverso quei sensi io potrò vedere il gioco dell’Harinama. Sriman Mahaprabhu disse che l’Harinama stesso apparirà dentro al tuo cuore, e quando apparirà tu sarai in grado di avvertire la Sua presenza. Sarai in grado di percepire nella loro pienezza la gioia, la felicità e l’estasi vivente. Proverai tutto questo. Per prima cosa abbiamo bisogno di connetterci con il giusto canale. Noi abbiamo ricevuto questo seme da un grande Guru, adesso sta a noi piantarlo bene. La palla è ora nel nostro campo; e la possibilità di segnare un goal sta nelle nostre capacità. La capacità viene a noi attraverso la pratica dell’umiltà, della tolleranza e dando onore agli altri. Mahaprabhu spiegò che ‘capacità’ significa principalmente che noi dobbiamo cantare senza offese l’Hare Krishna Mahamantra. Se saremo in grado di cantare in questo modo, l’Hare Krishna Mahamantra dovrà apparire nel nostro cuore. Le dieci offese sono una cosa pericolosa. L’ostruzione principale è l’ego. Se noi non rimuoviamo prima l’ego, come potremo cantare? Perciò dobbiamo seguire i quattro consigli dati da Sriman Mahaprabhu, così l’ego se ne andrà insieme a tutte le altre ostruzioni. Il Suo consiglio è:
trnad api sunicena
taror avi sahisnuna
amanina manadena
kirttaniyah sada harih
“Colui che considera se stesso più insignificante di un filo d’erba, che è tollerante come un albero, e che dà il dovuto onore agli altri senza aspettarne per se stesso, è qualificato per cantare le glorie del Signore Hari costantemente.”
Prima di tutto è necessario capire e sentire chi siamo veramente e qual è la nostra posizione, così l’ego non potrà sorgere. Dobbiamo essere umili. Taror api sahisnuna significa essere tolleranti, come un albero. Se tu tagli un ramo ad un albero, questo non protesterà, non può protestare. Tutto dipende da te, ma l’albero ti tratta come un amico. Se tagli un ramo, il prossimo anno ti darà frutta lo stesso, esso non smetterà di essere benevolo.
In che modo, in questo mondo, sorge la tendenza ad essere nemici? Tutti avvertono l’esigenza di avere una posizione e ognuno ha la tendenza a mantenere gli altri in una posizione inferiore rispetto a lui: questo è l’ego. Ma se noi onoriamo tutti, anche chi non ha nessun onore, gli altri non potranno che essere compiaciuti con noi. Quindi, se riusciamo a diventare veramente umili, tolleranti e a sviluppare la disposizione d’animo di dare sempre onore agli altri (non solo a parole, ma trasformando la nostra natura), allora la tendenza all’inimicizia non si insinuerà in noi. Tutti saranno nostri amici, e se noi onoreremo tutti, non vi sarà possibilità di fare offesa ai Vaishnava. È molto difficile riconoscere chi è un Vaishnava e chi non lo è. Noi non abbiamo questo tipo di capacità. Dunque, in che modo discerneremo? Per questo è necessario dare onore a tutti.
Srila Swami Maharaj generalmente dava questa istruzione: “Canta Hare Krishna e segui i quattro principi regolatori. Il tuo compito è cantare Hare Krishna senza offese. In questo modo otterrai tutto. Inoltre, “Leggi i libri!” Perché? È necessario leggere le Scritture con il proposito di migliorare te stesso, ma non è permesso leggerle tutte”. Non è permesso perché potremmo non essere in grado di comprendere il contenuto in maniera appropriata:
yaha, bhagavata pada vaisnavera sthane
ekanta asraya kara chaitanya-carane (Chaitanya-charitamrta Antya-lila 5.131)
“Se vuoi leggere lo Srimad Bhagavatam vai da un Vaishnava che ne conosce il vero significato. Leggilo di fronte a lui così potrai comprenderlo correttamente, altrimenti non capirai.”
Esiste una traduzione in bengalese della Srimad Bhagavd-ghita ed io leggo il bengalese, quindi perché Srila Guru Maharaj mi diede istruzione: “Vai da Swami Maharaj e leggi la Bhagavad-ghita con lui”? C’è una ragione per questo. Srila Guru Maharaj spiegò: “Attraverso questo processo non andrai nella direzione sbagliata, anzi la tua comprensione si svilupperà nella maniera appropriata”. La Bhagavad-ghita fu il primo dei nostri libri che lessi.
[In quel momento arriva un bambino e fa un’offerta a Srila Govinda Maharaj attirando la sua attenzione]
Vedendo come i bambini vengono per fare delle offerte e vedendo come sono illuminati e attratti dalla Coscienza di Krishna, penso che questa sia tutta misericordia di Sri Krishna. Mi commuovo nel vederli! Questi bambini sono davvero entusiasti di cantare l’Hare Krishna Mahamantra, e non è solo una formalità, ma viene dal loro cuore. È genuino. Essi non sanno di questo piano mondano e di molte altre cose, ma con l’associazione del padre della madre e degli altri devoti, si sentono ispirati a cantare l’Hare Krishna Mahamantra. Sono così innocenti! Qualche volta noi cerchiamo di conformare il loro comportamento ai costumi, “Oh, questo non va bene, non è il comportamento di un buon Vaishnava…”, ma chi siamo noi per dirgli questo? Dobbiamo mostrare anche a loro umiltà, tolleranza, e onore.
Ma ‘tolleranza e umiltà’ non significa che se qualcuno prende a calci la foto del mio Guru Maharaj, o di fronte a me prende a calci un Vaishnava, io debba tollerare questa azione, questo non è il vero significato. Noi dobbiamo avere tolleranza nella nostra mente per qualsiasi cosa sia contro di noi. Però, se in alcuni casi ci sentiamo troppo disturbati, il nostro primo dovere è di fare di tutto per allontanare noi stessi e coloro che dipendono da noi da quel luogo e lasciare la cattiva compagnia. In questo modo è necessario proteggere noi stessi e proteggere i bambini. Allo stesso tempo i bambini devono sempre ricevere ispirazione e vedo che nel mondo occidentale la stanno avendo. Ero in Australia, e vedendo l’attitudine di tutti i devoti e i bambini, sono rimasto sbalordito. Sono così illuminati dalla coscienza di Krishna e così devoti! Essi mi diedero delle fotografie di noi tutti insieme, se voi le vedeste sareste felici di notare quanto bene stiano cantando il Mahamantra e quanto sono illuminati dalla coscienza di Krishna. In verità questa è tutta proprietà del nostro Gurudeva.
Ora quella sedia di Guru è venuta a me. Qual è la mia attività? Cosa sto praticando? È ciò che il mio Guru mi ha ordinato, “Fai questo…” Quindi io lo sto facendo. Ma se dovesse insorgere dell’ego in me, senza dubbio cadrei: “Oh, io sono un grande Guru! Perché tu non mi rispetti?” Ho visto molti esempi di questo, non è una cosa sulla quale scherzare. Per quarantadue anni fui con Srila Guru Maharaj. Non andai da nessuna parte senza il suo servizio, ma tutti i Guru vennero da lui. È mia grande fortuna aver visto molte cose, tra le quali il loro modo di relazionarsi e come essi davano costantemente onore gli uni agli altri. Un po’ di quella attitudine l’ho ottenuta anche da loro. Ogni volta che venivano alla Math, si onoravano sempre a vicenda. Anche il mio Srila Guru Maharaj, fino ai suoi ultimi giorni espresse: “Io sono uno studente, non sono un maestro. Anche voi siete studenti, siete tutti miei amici e studenti; e anch’io mi sento uno studente.” Ho ricevuto questo insegnamento dal mio Guru Maharaj, e non posso dimenticarlo. Io sono uno studente, sono un servitore dei suoi servitori e sto cercando di servire i suoi devoti. Sono uscito dall’India per servire i devoti. Sono venuto per la volontà dei devoti per servire i devoti, e dare un aiuto a chiunque abbia uno spirito di devozione. Sono venuto per cercare di aiutare i sinceri ricercatori che hanno ardente desiderio di ottenere la coscienza di Krishna. Se un uomo cieco non può attraversare la strada, cosa farò? Prenderò la sua mano e lo aiuterò: “Oh, vieni, ora puoi attraversare la strada.” In questo modo si può essere d’aiuto agli altri.
om ajnana-timirandhasya
jnananjana-salakaya
caksur unmilitam yena
tasmai sri-gurave namah
Tutte le anime condizionate sono in realtà cieche. Esse non possono vedere né la Forma di Sri Krishna né il mondo delle Sue attività trascendentali. Esse non possono vedere, in questo senso sono cieche. Stanno cercando: “Dove è la mia proprietà? Dov’è la mia proprietà?” Quella è la loro proprietà, ma non possono vederla. L’esempio seguente è dato dal Sri Chaitanya-charitamrita.
“Tu sei il proprietario di una grande ricchezza ma nonostante essa sia nella tua stessa casa, non sai dove è nascosta. Tu non sai che essa è nascosta dentro te stesso. Se nel cercarla, vai nel lato occidentale, o nel lato sud, o nel lato nord, sarai imbrogliato. Potrai anche scavare in profondità ma non troverai nessuna ricchezza neppure lì. Ma se andrai nella parte orientale della tua casa e scaverai, la troverai.” Ci è dato questo esempio e l’esperto che la conosce, te la mostrerà: “La tua ricchezza è dentro di te. Cerca di ottenerla in questo modo.” Seguendo il suo consiglio avrai successo.
Srnvantu visve amrtasya putrah “Noi siamo tutti figli del nettare, figli dell’oceano nettareo”. Perciò è necessario per tutti scoprire questa ricchezza e realizzare che essa è al nostro interno, nel nostro stesso cuore. Sarebbe molto utile per noi se qualcuno ci mostrasse come possiamo facilmente scoprirla. Questa è la Coscienza di Krishna.
Quando dai a qualcuno la consapevolezza della propria ricchezza, egli dirigerà le sue attività in modo tale da farla emergere: svilupperà l’appropriato spirito devozionale.
iti pumsarpita visnau
bhaktis cen nava laksana
kriyeta bhagavaty addha
tan manye ‘dhitam uttamam
Prima c’è sravanam, l’ascolto, e se ascolti molto attentamente in seguito puoi cantare, kirttanam. Poi viene smaranam, pada sevanam, arcanam, vandanam, dasyam, sakhyam e atmanivedanam. Questi sono i nove principali processi e tu cercherai di praticarli. Essi danno nutrimento alla bhakti-lata, la pianta della bhakti, la pianticella della devozione. Devi cercare di far crescere questa pianticella nel tuo cuore.